L’articolo 32 della nostra Costituzione afferma che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, ma ormai sappiamo che non è sempre così; infatti, un problema che affligge il sistema sanitario italiano, da sempre, sono le lunghe lista di attesa negli ospedali di tutto il paese.
Liste di attesa: Un problema attuale
Le liste di attesa sono una realtà quotidiana per molti italiani, i quali, sono spesso costretti ad attendere mesi o addirittura anni per una visita specialistica o un intervento chirurgico. Un esempio emblematico a riguardo è la storia della signora Maria di Como che ha ricevuto la chiamata per un intervento chirurgico non urgente dopo ben 11 anni. Assurdo! Secondo un report del Fatto Quotidiano, infatti, tra il 2020 e il 2022 il 24% degli ultra 65enni italiani ha rinunciato ad una visita medica o ad un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno a causa delle liste d’attesa troppo lunghe. L’alternativa sono visite o interventi in strutture private, soluzione alla quale, secondo l’Ansa, ricorre il 68% dei malati italiani. Il problema della sanità privata è che non tutti possono permettersela e sempre più italiani si sono visti costretti a ricorrere ad un prestito per sostenerne i costi. Secondo un report di Repubblica, infatti, il 4,8% del totale dei finanziamenti richiesti alle banche nella regione Toscana sono prestiti per poter sostenere spese mediche.
Ma perché le liste d’attesa sono così lunghe?
Le strutture pubbliche hanno forti difficoltà organizzative a causa della carenza cronica di personale medico. Dal canto suo, il privato accreditato non fa nessuno sforzo supplementare e nessuno obbliga la struttura privata a fare quello che serve al posto di quello che conviene. Le strutture private accreditate tendono a non specializzarsi negli interventi più richiesti ma nelle attività che sono meglio rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale. I dati mostrano che nel momento in cui il Servizio Sanitario Nazionale ha diminuito le tariffe di rimborso per alcuni interventi, la frequenza degli stessi è diminuita e viceversa.
Per tentare di risolvere questo importante problema il governo Meloni ha deciso di stanziare un piano del valore di 3 miliardi per tagliare le liste di attesa; questo piano si basa sostanzialmente su due punti:
- Incentivare medici ed infermieri a fare gli straordinari
- Stanziare fondi a favore degli ospedali privati in modo che possano collaborare ancora di più con la sanità pubblica
Perché l’assicurazione potrebbe essere una soluzione?
Un famoso detto dice “Meglio prevenire che curare” ! Dal momento in cui abbiamo visto di non poter fare totale affidamento sul servizio sanitario pubblico, non sarebbe meglio investire in un’assicurazione sanitaria?
Facciamo un esempio: Marco è un libero professionista, monoreddito, ha scoperto di essere gravemente malato. Ovviamente lui e la sua famiglia faranno di tutto per poterlo curare al meglio. Questo implica una grande sacrificio economico in visite, medicinali, operazioni etc.. In una situazione del genere ci sono due possibili scenari: 1) Marco ha stipulato un polizza in precedenza e può usufruire dei vantaggi di quest’ultima, come anticipo spese per visite in strutture convenzionate, piuttosto che rimborsi per prestazioni urgenti. In questo modo potrà dedicarsi solo alla sua salute delegando le incombenze economiche alla propria assicurazione.
2) Marco non ha stipulato una polizza e oggi, non solo non potrà dedicarsi al lavoro, ma sarà costretto a usare tutti i suoi risparmi, destinati alla famiglia, per potersi dedicare alla sua salute.
Se vi abbiamo incuriosito, presso la nostra agenzia Ferraro Assicura potrai trovare molte soluzioni personalizzabili e accessibili. Vi aspettiamo!